Realtà e rappresentazione

«Dentro a una dimora sotterranea a forma di caverna, con l’entrata aperta alla luce… pensa di vedere degli uomini che vi stiano dentro fin da fanciulli, incatenati gambe e collo, sì da dover restare fermi e da poter vedere soltanto in avanti, incapaci, a causa della catena, di volgere attorno il capo…»
[Platone, Repubblica, Libro VII].

«Io suppongo, dunque, che tutte le cose che vedo siano false; mi pongo bene in mente che nulla c’è mai stato di tutto ciò che la mia memoria, riempita di menzogne, mi rappresenta; penso di non aver senso alcuno; credo che il corpo, la figura, l’estensione, il movimento ed il luogo non siano che finzioni del mio spirito… Che cosa, dunque, potrà essere reputato vero? Forse niente altro, se non che non v’è nulla al mondo di certo» 
[Cartesio, Meditazioni metafisiche, II].

Truman (nel film The Truman Show), inconsapevole star di uno show televisivo

Gli articoli di questa pagina, attraverso l’analisi dei film: The Truman Show, di Peter Weir (1998) e Matrix, di Lana e Andy Wachowski (1999), si propongono di riflettere filosoficamente sul problematico rapporto tra il soggetto conoscente (l’uomo) e l’oggetto da conoscere (il mondo esterno). Si tratta quindi del tema centrale della gnoseologia (teoria della conoscenza), affrontato dai filosofi di tutti i tempi, accomunati dalla consapevolezza di uno scarto sempre presente tra la realtà in sé che circonda l’uomo e ciò che di essa l’uomo percepisce, ovvero la sua rappresentazione della realtà.
Il tema è stato affrontato attraverso il contributo di filosofi come Platone (con il celebre “mito della caverna” ne La Repubblica), Cartesio (con il suo dubbio metodico), Locke (con la critica all’idea di sostanza), Berkeley (con la tesi che esse est percipi), Hume (con l’analisi critica dell’induzione) e Kant (con la distinzione tra fenomeno e noumeno nella sua “rivoluzione copernicana”).

Approfondisci “Realtà e rappresentazione” cliccando sui seguenti articoli:

Ombre e realtà
Ciò che appare non è mai ciò che è in realtà, ma la nostra mente vive, per la maggior parte del tempo, prigioniera all’interno di “sbarre invisibili”.
 Induzione, abitudine e “verità”
Noi ci  costruiamo la “prigione” per la nostra mente attraverso meccanismi di associazione delle idee che, paradossalmente, sono anche utili alla vita.
Il “risveglio” della coscienza
Quando la routine quotidiana viene sconvolta dall’inaspettato perturbante, abbiamo la possibilità di rivedere il nostro modo di “guardare” il mondo.
L’illusione dei sensi
Le principali teorie della conoscenza dell’età moderna mettono in discussione lo stesso concetto di “realtà esterna” alla mente del soggetto che la percepisce.
Fenomeno e noumeno 
La più importante rivoluzione gnoseologica dell’età moderna, attraverso la “rivoluzione copernicana” kantiana tra ciò che è per noi e ciò che è in sè.

Leggi la trama dei film analizzati negli articoli:
The Truman Show
Matrix

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© Angelo Mascherpa

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