Identità, tempo e memoria

«Tutto va, tutto torna indietro; eternamente ruota la ruota dell’essere. Tutto muore, tutto torna a fiorire, eternamente corre l’anno dell’essere… Il centro è dappertutto. Ricurvo è il sentiero dell’eternità» [Nietzsche, Così parlò Zarathustra].


Il “feto astrale”, simbolo dell’eterna rinascita dell’universo, nel film: 2001: Odissea nello spazio

«Un’ora, non è solo un’ora, è un vaso colmo di profumi, di suoni, di progetti, di climi» [Marcel Proust, Alla ricerca del tempo perduto]

«Ciò che abbiamo sentito, pensato, voluto sin dalla prima infanzia è là, chino sul presente che esso sta per assorbire in sé, incalzante alla porta della coscienza, che vorrebbe lasciarlo fuori» [Bergson, L’evoluzione creatrice].

Gli articoli di questa pagina, attraverso l’analisi di film come 2001: Odissea nello spazio, di Stanley Kubrick (1968), L’attimo fuggente, di Peter Weir (1989) e Blade Runner, di Ridley Scott (1982), si propongono di analizzare quel fenomeno metafisico, scientifico e psicologico che è il “tempo”, in rapporto all’universo e all’esistenza umana.
– In rapporto all’universo, attraverso l’enigmatica teoria dell’Eterno Ritorno dell’Uguale di Nietzsche, elaborata in Così parlò Zarathustra, con le riflessioni del filosofo sul rapporto tra un tempo infinito e una quantità finita di materia-energia.
– In rapporto all’uomo, attraverso la stessa teoria dell’Eterno Ritorno, nella sua ricaduta etico-esistenziale, ovvero il suo invito a «vivere come se tutto dovesse ritornare»; ma anche attraverso le riflessioni di Bergson sul tempo della vita, rispetto al tempo della scienza, un tempo che è la “durata reale” di una coscienza, completamente coincidente con la memoria.

Approfondisci “Identità, tempo e memoria” cliccando sui seguenti articoli:

L’Eterno Ritorno cosmico
Una concezione, già presente nei filosofi greci presocratici, che non concepivano la nascita dell’essere dal nulla e la sua scomparsa nel nulla.
L’Eterno ritorno etico-esistenziale
Accettando la teoria dell’Eterno Ritorno è possibile vivere il tempo nel segno dell’accettazione dionisiaca della vita, della coincidenza tra essere e senso.
Memoria e umanità
Essere “umani” significa avere una coscienza, ma «coscienza significa memoria»:
l’io vive il presente con la memoria del passato e l’anticipazione del futuro.
Ricordi e identità
Noi possiamo percepire noi stessi come un flusso continuo, quindi avere un’identità, solo grazie alla memoria pura di tutti i momenti irripetibili del passato.

Leggi la trama dei film analizzati negli articoli:
2001: Odissea nello spazio
L’attimo fuggente
– Blade Runner

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© Angelo Mascherpa

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